3. Sintesi del rischio a Livorno e provincia e conclusioni
generali.
Rispetto
al fenomeno infortunistico e alle malattie professionali in
Toscana ed a Livorno si constata che gli infortuni sono in regresso
in Toscana rispetto al resto del paese, e tuttavia nel 2000
si è verificato un leggero incremento con un aumento dei casi
mortali.
Gli
infortuni sul lavoro denunciati in Italia nel 2000 sono stati
70.827 di cui 90 mortali.
In
Toscana si sono verificati circa 8% degli infortuni nazionali
Nel
2000 a Livorno e provincia nei vari settori di attività si sono
verificati 440 infortuni, nel 2001 se ne sono verificati 584.
Nel settore metalmeccanico nel 2000 sono stati 100 e nel 2001
sono stati 111 (Fonte: USL6). Al Cantiere Orlando si sono avuti
tre infortuni mortali..
Per
le malattie professionali, esse sono in aumento in Toscana e,
nel 2000, costituiscono il 10% di quelle italiane. Livorno nell’industria
e nei servizi ne denuncia 241 nel 2000.
Ricordiamo
che a Livorno si verificano
il maggior numero di casi tumorali. Il dato è in accordo con
quanto atteso da Inail ed Ispesl data la presenza della industria
cantieristica navale (e ferroviaria) che, specie
nel passato utilizzavano amianto ed altre sostanze soprattutto
da parte dei carpentieri,
manutentori meccanici ed elettrici.
Questo
quadro generale comprende la situazione dei cantieri che producono
navi mercantili e barche da diporto.
Il
nostro assunto è stato quello di dimostrare che dal punto di
vista economico:
1-la
sicurezza è strettamente legata all’organizzazione dell’impresa
e quindi alla produttività e la qualità della produzione. Le
stesse prospettive di rilancio di una impresa sono legate non
solo soprattutto alle prospettive di mercato, che per la cantieristica
commerciale non appaiono brillanti, ma anche all’immagine di
affidabilità e sicurezza di una impresa che ripetiamo è legata
ad una efficiente organizzazione del lavoro.
2-quando
una impresa è in difficoltà economiche ne risente immediatamente
la sicurezza che può divenire un settore relativamente trascurato
per tagliare i tempi di lavoro, per modificare i ritmi e le
procedure allo scopo di recuperare quei costi che tendono ad
accrescersi per una non efficiente organizzazione.
Come
abbiamo sottolineato i due settori si presentano in modo diverso.
1-La
cantieristica mercantile è un settore a tecnologia matura il
cui ciclo produttivo è stato ampiamente studiato rispetto ai
rischi di incidenti e malattie professionali.
A
Livorno è rappresentato dal cantiere Orlando che è in amministrazione
controllata. Questo cantiere è, come tutti, organizzato col
lavoro di molte aziende terziste. Di conseguenza l’attenzione
alla sicurezza dovrebbe essere particolarmente curata.
Le
cattive prospettive del cantiere e la sua attuale precaria situazione
hanno avuto, a nostro avviso, un riflesso sugli incidenti avvenuti.
2-
Il settore della cantieristica da diporto è nella situazione
inversa. Nonostante lo slowdown attuale il settore è in decisa
crescita, ha un consistente portafoglio ordini, un elevato export,
ed anzi l’Italia è il primo
esportatore mondiale di barche da diporto fra cui spiccano i
megayacht.
Il
settore costruisce non solo con materiali tradizionali, ma anche
con nuovi materiali affrontando rischi non ancora del tutto
conosciuti (v. seconda parte).
La
sicurezza deve essere garantita
non solo dalla necessità di mantenere un profilo di alto livello
internazionale, ma anche dalla forte concorrenza per accaparrarsi
le imprese terziste qualificate necessarie alla produzione.
Molte delle attività affidate ai terzisti, da una parte sono
strettamente legate alla qualità del prodotto finale, e dall’altra
sono già note come fra le più pericolose come la verniciatura.
La situazione economica positiva per la realtà attuale e per
le prospettive a breve ha garantito finora un alto livello di
applicazione delle norme di sicurezza.
In
conclusione possiamo affermare che la corretta applicazione
delle norme della sicurezza non solo sono uno specchio dell’efficienza
del settore, ma ne garantiscono i lavoratori.