LE NUOVE TECNOLOGIE A TUTELA
DELLA VITA E DELL'OCCUPAZIONE

Progetto approvato
con D.D.R.T. 7772/2000
all'interno del
POR R.T. Ob.3 FSE




 

INDICE CANTIERISTICA

2. Analisi dei rischi
  
  2.3      Le imbarcazioni in vetroresina
    
2.3.1.  I rischi convenzionali nella costruzione di imbarcazioni in vetroresina
   2.3.2.  I rischi specifici nelle costruzioni in vetroresina
   2.3.3.  I rischi di incidente rilevante nella costruzione in vetroresina
   2.3.4.  Rischi per la salute dei lavoratori nella costruzione di imbarcazioni in vetroresina
   2.3.4.2Misure di protezione della salute

2.   ANALISI DEI RISCHI  

    2.3         Le imbarcazioni in vetroresina

La costruzione di imbarcazioni in vetroresina deriva il suo nome dai materiali più frequentemente utilizzati per la costruzione: fibra di vetro, e resina poliestere. Tali materiali che si sono affermati per le loro prestazioni di resistenza e lavorabilità nonché per l’economicità, possono essere sostituiti da altri più costosi capaci di fornire manufatti di caratteristiche diverse (fibre di carbonio, resine fenoliche e altro) L’analisi dei rischi che sarà fatta nei prossimi paragrafi può essere estesa anche a fibre e resine di natura diversa dalle fibre di vetro e dalle resine poliestere.

    2.3.1        I rischi convenzionali nella costruzione di imbarcazioni in vetroresina

La dimensione generalmente limitata delle imbarcazioni in vetroresina rende poco importanti i “rischi convenzionali”. Gli elementi più pesanti che si devono movimentare sono gli stampi, i motori e gli impianti di bordo; gli elementi che devono essere movimentati per essere manovrati sono quasi tutti leggeri.

Le altezze degli scali sono contenute, perciò, pur esistendo il rischio di cadute da scale e ponteggi l’altezza di caduta raramente supera i tre metri.

L’impiego di macchine per piegare, per tagliare, per saldare e di altre macchine utensili è limitato.

Il rischio di caduta di gravi durante la costruzione è presente quando si muovono gli stampi, quando si pone la tuga sullo scafo per incollaggio ed in fase di allestimento per l’imbarco, dei propulsori, degli impianti  e delle attrezzature di bordo.

    2.3.2        I rischi specifici nelle costruzioni in vetroresina

L’esposizione a vapori organici durante la formatura dello scafo e della tuga (stesura teli-resina) è il rischio prevalente. Nel caso frequentissimo di resine poliestere i vapori organici sono costituiti da stirene; se si usa un altro tipo di resina è presente un diverso solvente, per il quale deve essere consultata la scheda di sicurezza.

L’esposizione a vapori organici è presente anche in fase di preparazione degli stampi, che richiedono l’impiego di cere e di polivinil alcool.

Il gel-coat che si stende sullo stampo prima di iniziare la messa in opera dei teli e della resina, avendo una composizione analoga a quest’ultima, non introduce nuovi rischi specifici.

Nell’operazione di incollaggio si usano colle di diverso tipo che emettono piccole quantità di solvente con rischio di esposizione dei lavoratori.

E’ ancora presente, come nella navalmeccanica se pur in misura minore, il rischio di esposizioni:

 

·          a solventi nell’operazione di verniciatura

·          a fumi di saldatura nell’unione di tubi e altre parti metalliche

·          a vapori di olio nell’operazione di collaudo dei motori

Il rischio di esposizione a rumore è presente, ma in misura molto minore rispetto alla navalmeccanica.

    2.3.3        I rischi di incidente rilevante nella costruzione in vetroresina

L’impiego di grandi quantità di resina e di saldature rendono il rischio di incendio e di esplosione grave.

Si esclude nelle lavorazioni sugli stampi l’impiego di qualsiasi fiamma libera.

Se l’incendio o l’esplosione avviene  in ambiente chiuso o addirittura angusto, come nell’allestimento, può generare danni gravi.

   2.3.4        Rischi per la salute dei lavoratori nella costruzione di imbarcazioni in vetroresina

   2.3.4.1  I rischi

Nei cantieri per la costruzione di imbarcazioni in vetroresina il rischio per la salute dei lavoratori deriva dalla esposizione a sostanze nocive come stirene, alcool di diverso tipo, polifenoli e altro.

Costruendo la matrice attività/rischi, limitatamente alle attività che danno luogo a rischi specifici si ottiene la Tabella 5. 

Tipo di rischio   Attività
Rischi di inalazione Rumore
Polveri organiche Fibre Fumi di saldature Solventi resina Vapori cere Vapori colle Solventi vernici Oli saponi
Preparazione scafo       x x        
Preparazione tuga       x x        
Stesura teli-resina       x         x
Rifilatura x x             x
Incollaggio           x      
Pulitura               x  
Verniciatura             x    
Collaudo motori               x x
Saldatura     x           x

Tabella 5 – Matrice attività/rischi per le attività che generano rischi specifici nella costruzione di imbarcazioni in vetroresina

Le indicazioni riportate in tabella non sono sufficienti per valutare il rischio per la saldatura, occorre infatti, individuare l’agente nocivo e la sua azione sull’apparato respiratorio o su altri organi bersaglio.

Nel caso di impiego di resine poliestere, che sono le più usate nella costruzione di imbarcazioni, il composto presente nell’aria inalata dai lavoratori è stirolo, la cui nocività è descritta nella sua scheda di sicurezza. Se è usata invece una resina fenolica costituita da un poliolo aromatico e da un alcol alifatico, i composti presenti nell’aria sono l’alcol ed in misura molto minore il poliolo, le cui nocività possono essere conosciute consultando la scheda di sicurezza.

Il rischio di inalazione di sostanze organiche nocive è presente anche in fase di preparazione degli stampi quando si bagna lo stampo di con alcool polivinilico o sostanze equivalenti e si spalma di cera in modo da facilitare il distacco dello stampo a formatura avvenuta.

Il gel-coat che viene disteso sulla superficie preparata, avendo la stessa composizione della resina non introduce altre tipologie di rischio.

Per le attività di verniciatura e pulitura sono valide le stesse considerazioni gia fatte al paragrafo 2.2.4.1, riferite alla navalmeccanica pur essendo meno importanti nella costruzione di imbarcazioni in vetroresina.

E’ necessario conoscere i solventi che sono nella vernice ed i saponi che costituiscono i detergenti, nonché le relative schede di sicurezza, organizzati come indicate nel paragrafo precedente gia citato sopra.

Nelle operazioni di rifilatura dei manufatti o di taglio dei teli si formano polveri derivanti dalla resina e fibre di vetro (o di carbonio), che fino ad oggi sono considerate inerti.

E’ importante notare che la costruzione di imbarcazioni in vetroresina si è affermata quando la pericolosità dell’uso dell’amianto era nota; non si ritiene pertanto probabile l’attività di rimozione di coibentazioni in amianto durante le operazioni di riparazione o di trasformazione.

La saldatura è presente soprattutto in fase di allestimento per la giunzione di tubazioni e l’assemblaggio di impianti.

   2.3.4.2     Misure di protezione della salute

Il rischio di inalazione di sostanze nocive è stato affrontato soprattutto nella fase di formatura dello scafo e della tuga, perché in quelle attività è impiegata la maggior quantità di materiale per il tempo più lungo.

Per piccole imbarcazioni la resina con la fibra di vetro (lunga qualche centimetro) in sospensione era in passato proiettata contro lo stampo impiegando attrezzature manuali sostenute da un operatore, il cui apparato respiratorio era protetto dal sistema locale di aspirazione e da una maschera.

Nei cantieri più attrezzati sono impiegate macchine impregnatrici, che ricoprono di resina i teli di vetroresina stesi a mano. Le macchine sono dotate di cappe aspiranti collocate vicino all’erogatore della resina in modo da limitare la diffusione dello stirene (o di altro composto) che la soluzione di resina rilascia.

Tale sistema di prevenzione, basata sull’aspirazione localizzata vicino ai punti di emissione, richiede la realizzazione di cappe di dimensioni e geometria adeguate alle operazioni che devono essere compiute; nel caso delle macchine impregnatrici è stata fissata una modalità di erogazione della resina e, abbinata a questa, è stato costruito un efficace sistema di aspirazione.

Negli ambienti chiusi, compresi i capannoni dove avviene la formatura degli scafi e delle tughe sono installati impianti di ventilazione che garantiscono i ricambi di aria necessaria, limitando comunque l’accumulo di sostanze nocive nell’ambiente.

Un modo per rimuovere il rischio di nocività non accettabile, per esempio il rischio di cancerogenesi, è la sostituzione del composto usato con altri che svolgono la stessa funzione.

E’ stata citata la possibilità di sostituzione delle resine poliestere contenenti stirolo, con resine fenoliche.

La scelta della resina fenolica non è indifferente per i rischi per la salute dei lavoratori, perché alcune contengono formaldeide, che nel caso si impiegassero tali resine, si troverebbe certamente nei vapori emessi, con compromissione dell’apparato respiratorio dei lavoratori.

Le resine fenoliche tuttavia sono molto numerose; è perciò facile scegliere quelle che non presentano rischi inaccettabili per la salute.

Da molti anni sono in corso gli studi per verificare l’assenza di azione cancerogena da parte dello stirolo, se tale assenza non fosse confermata, si assisterebbe ad un rapido cambio del tipo di resina impiegata.

La rifilatura ed il taglio possono essere condotte sotto aspirazione localizzata per limitare l’emanazione di polveri e fibre.

In aggiunta agli impianti di protezione, sono utilizzati i dispositivi individuali di protezione (DPI): abiti e scarpe adatti, guanti, occhiali, maschere,tappi, cuffie.

La necessità o meno dell’impiego di DPI particolari come maschere per polveri o per vapori, tappi e cuffie per la protezione di timpani è valutata mediante misure di controllo effettuate nell’ambiente di lavoro.

L’impiego di “radielli” che sono adsorbenti statici per sostanze organiche volatili, è particolarmente utile per controllare la qualità dell’aria nell’ambiente di lavoro di un cantiere per la costruzione di imbarcazioni in vetroresina.

La protezione contro gli infortuni e gli incendi segue le previste norme di legge e non è oggetto del presente studio.